Martina

Martina Isabel ha 6 anni ed è una bambina tanto dolce quanto allegra. Ama giocare con i suoi fratellini e con i suoi amici a scuola. Ha un tono di voce vivace e quando arriva si fa sentire proprio da protagonista. Il suo senso dell’umorismo è contagioso ed è amata da tutti coloro che la conoscono. Adora le bambole e nel suo mondo fatato c’è sempre spazio per un’altra bambola.

Martina parla, canta, balla, si racconta e fa tanti disegni tutti pieni d’amore. Martina è particolarmente empatica, generosa ed affettuosa, ha già tanti sogni da principessa che rimarranno sempre dei bei sogni. Da quando aveva tre anni Martina lotta inconsapevolmente contro l’insidiosa malattia che solo allora ha cominciato a mostrare i primi segnali. Al suo quarto compleanno aveva già conosciuto la sala operatoria, flebo e interventi invasivi ma lei è sempre rimasta forte e allegra.

Papà, più conosciuto da Martina come “Papino amore mio”, la chiama “il mio piccolo carro armato” per la forza, l’allegria e la serenità con cui affronta ogni sfida. É una tosta Martina! Da grande vorrebbe fare la ballerina anche se fa fatica a coordinare i movimenti, Martina adora ballare e ama la musica. Ha fatto fatica quando ha perso l’udito a 5 anni e il suo mondo musicale è venuto meno. In seguito ha subíto un intervento d’urgenza senza risultati poi le protesi acustiche, non c’era nessuna spiegazione per tutto questo, ma il problema sembrava essersi parzialmente sistemato.

Mamma sapeva che c’era qualcos’altro, anche se il genetista l’aveva escluso e ha insistito altrove fino ad avere una diagnosi per niente gradita che spiegava ogni cosa: Mucopolisaccaridosi 3A, la peggiore, chiamata anche sindrome di Sanfilippo. Questo brutto male, perfido e letale infrange tutti i sogni di una adorabile piccolina destinata a eclissare perché ad oggi una cura non c’è. Quindi pensiamo al presente, Martina adesso sta bene anche se la malattia sta progredendo. É una dolce e triste storia raccontata un giorno alla volta, un’ora alla volta.

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Al momento per i nostri piccoli non c’è una cura, ci sono solo dei piccoli espedienti per cercare giornalmente di convivere con i sintomi ma c’è una cosa importantissima su cui dobbiamo avere speranza: la ricerca.