Progetti di sostegno alle famiglie

Ogni malattia ha sempre una doppia concatenazione: personale e familiare. 

Non colpisce solo chi ne è affetto, ma mette sulle spalle di tutti i familiari lo stesso zaino di ostacoli, svantaggi, preoccupazioni e dolore. L’immagine dello zaino possiamo tuttavia legarla non solo all’idea di peso, ma anche a quella di lunga camminata, di escursione, di esplorazione.

Ed è questo che il progetto cerca di fare:  Insieme alla psicologa Lucia Biasco, dare una mappa per orientarsi nelle potenzialità e non solo nelle difficoltà, fornire delle segnaletiche che indichino i punti di ristoro della comprensione e dell’accoglimento, per affrontare lo sconforto e la solitudine del viaggio.

Vogliamo offrire sostegno psicologico nella gestione degli stressor emotivi legati alla presa in carico della malattia, che parte dall’ufficializzazione della diagnosi e attraversa la convivenza quotidiana, spesso fino alla conclusione segnata dal lutto.

Olisticamente il progetto mira a evitare che le dinamiche familiari si cristallizzino in uno stato irreparabile di colpevolizzazione, rabbia e disperazione, che a loro volta porterebbero a varie reazioni disadattive, quali forme di rassegnazione passiva e acritica, o forme di rifiuto e negazione del danno.

Si porrà particolare attenzione non solo agli stati d’animo involutivi legati alle problematiche della malattia, ma anche alle dinamiche del rapporto fra coniugi, nella consapevolezza che l’elaborazione dell’handicap possa minare gli equilibri della coppia o anche esacerbare conflitti preesistenti, innescando una spirale distruttiva tra le responsabilità di partners e quelle di caregivers.

Neppure verranno trascurate le dinamiche che coinvolgono la fratria, ovvero la presenza di fratelli e sorelle, per far fronte a una variegata costellazione di rischi: isolamento, pregiudizi dei pari, sentimenti di vergogna e frustrazione, spinta a una troppo precoce autonomia e “genitoralizzazione”, percezione di deprivazione di cure parentali dovute alle maggiori richieste del fratello “più debole”.

Vogliamo inoltre offrire un training di addestramento all’uso di strategie specifiche per la gestione di condotte sintomatologiche.